Conferenza di Souto de Moura
Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e la Fondazione Ordine degli Architetti di Genova propongono un ciclo di tre lezioni alla ricerca dei fondamenti dell’architettura contemporanea.
LEZIONI DI ARCHITETTURA: TRE MAESTRI A PALAZZO DUCALE
Nel mondo globale dove per l’architettura prevale la spasmodica ricerca di identità mediatica, dove il gigantismo sovrasta l’individuo e le piccole comunità, dove la tecnologia diviene spesso uno spettacolo insostenibile, tre architetti di diversa provenienza – Spagna, Giappone, Portogallo – riconosciuti a livello internazionale, indicano differenti approcci al progetto, ritrovando la dimensione poetica dell’architettura, lo studio dello spazio come luogo delle relazioni umane, l’attenzione al contesto e alla storia, l’interesse alle piccole dimensioni e l’uso dei materiali per le loro qualità tecniche ed espressive.
Il ciclo di incontri è curato da Benedetto Besio con Clelia Tuscano e Nicola Canessa.
ALBERT DE PINEDA, Barcellona
Venerdì 8 maggio, ore 17,45
KENGO KUMA, Tokyo
Venerdì 15 maggio, ore 17,45
EDUARDO SOUTO DE MOURA, Porto
Martedì 22 settembre ore 17,45
Salone del Maggior Consiglio PALAZZO DUCALE GENOVA
EDUARDO SOUTO DE MOURA
“Ho una sensazione: che l’architettura vada verso la materialità e che la virtualità non possa
durare”
A metà degli anni ‘80 compare sulla scena internazionale l’architettura portoghese: la “scuola di Porto” unisce tre generazioni, Fernando Tavora, Alvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura.
I loro progetti sono caratterizzati da segni spesso minimi, con disegni però dettagliatissimi, alla costante ricerca di un dialogo tra tradizione e innovazione.
“Nella loro apparente semplicità gli edifici di Souto de Moura hanno forti legami con il paesaggio, il sito, e la più ampia conoscenza della storia dell’’architettura.
Souto de Moura è un architetto affascinato dalla bellezza ed autenticità dei materiali; la sua conoscenza della costruzione è sempre visibile nei suoi progetti: ha una capacità vecchia di millenni nell’usare la pietra ed è allo stesso tempo in grado di trarre ispirazione dai raffinati ed essenziali dettagli di Mies van der Rohe.
L’architettura di Souto de Moura non è ovvia, frivola o pittoresca; è invece seria e intelligente; il suo lavoro richiede un rapporto intenso, non uno sguardo fugace: come la poesia comunica emozioni a chi ha il tempo di ascoltare.
Caratteri apparentemente confliggenti – forza e delicatezza, energia e sottigliezza, pubblica autorità e senso di intimità – trovano nei suoi edifici una composizione rara.”
(Dalla motivazione della giuria per l’assegnazione del Pritzker Price 2011).